L’imbuto di Norimberga

Norimberga è una città che ricorre nelle citazioni perché vi si svolsero i processi contro i nazisti coinvolti nella seconda guerra mondiale e nella Shoah, e per la sindrome che porta il suo nome, per cui un imputato, a causa di pregiudizi, viene considerato colpevole indipendentemente dal l’accertamento dei fatti in sede processuale.
Da qualche giorno, Norimberga è di nuovo assurta agli onori della cronaca nostrana per un imbuto ricordato da un’incisione del 700 che raffigura un insegnante che “versa” le conoscenze nella testa di un alunno.

Ora, mentre il primo caso continua a farci rivivere momenti storici dolorosi, il secondo ci procura qualche amenità insieme a qualche preoccupazione, non foss’altro che per l’autorevolezza (sic!) della fonte.
Quando un Ministro della P. I. si abbandona alla seguente affermazione: ”Gli studenti non sono imbuti da riempire di conoscenze“, e, per giustificarsi, cita a discolpa l’imbuto di Norimberga, non ci resta che essere imbarazzati, stupiti, confusi, preoccupati!
In questi giorni in cui si è, finalmente, aperto un dibattito serio sulla formazione e la difesa del capitale umano e sulla lotta alla povertà educativa, che risulta in aumento, scoprire che l’imbuto di Norimberga non è diverso da quello che tutti conosciamo da sempre mi evita di demonizzare il Ministro.
La sindrome di Stendhal, infatti, e non quella di Norimberga, mi ha colpito improvvisamente.
Dinanzi a quest’opera d’arte del Ministro, perché di questo si tratta, ho accusato confusione. capogiri, ansia, e non sono più in grado d’immaginare come si possa uscire dalla scuola dell’imbuto, immaginata dal ministro, per arrestarne il suo continuo declino!
Valitutti, dove sei con la tua Riforma impossibile della Scuola?

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