La proposta della Lega Araba ha una ragione di senso.
I palestinesi hanno diritto ad avere uno Stato che possano sentire casa.
È quanto riconosciuto a livello internazionale già da anni.
Tuttavia, avere “diritto ad uno Stato” e nascere come “stato di Diritto” sono due cose nette e separate per quanto possano congiungersi successivamente.
Il secondo è un processo che implica il riconoscimento non dello Stato in quanto tale, ma di un nucleo di potere transitorio che pacifichi i territori (vittime di Hamas e della sproporzionata risposta israeliana) aprendo alla vita democratica.
C’è quindi un problema di fondo da risolvere: chi fa lo Stato?
Parallelamente al fondamentalismo pronunciato e messo in pratica da Hamas (nello statuto vuole la cancellazione di Israele) c’è anche quello ebraico.
Un fondamentalismo che, ad esempio, nulla c’entra con il sionismo: il primo è religioso e si argomenta nelle dispute di tale natura; il secondo è l’idea di avere una terra nel mondo per gli ebrei (stessa cosa che è riconosciuta ai palestinesi).
La rappresentazione del come fondamentalismo e sionismo non siano la stessa cosa possiamo cavarla dai coloni: il sionismo, storicamente, compra le terre (vedasi il progetto di Sion prima della nascita di Israele).
Pertanto i coloni sono illegittimi (illeciti per il diritto eventualmente applicabile – in Italia il reato è invasione di terreni ed edifici) come affermato dall’Unione Europea e da altre organizzazioni internazionali.
Pertanto ebrei e palestinesi hanno un destino comune: vivere in pace nella terra che da secoli entrambi condividono di fatto.
Il 7 ottobre provocato da Hamas è la goccia che ha fatto traboccare il vaso allo stesso modo di come la politica israeliana ha condotto un “demoicidio” o “demicidio” (uccisione di popolo che differisce da genocidio poiché mancherebbe l’elemento razziale).
Finalmente, quindi, l’intervento del mondo arabo: d’altronde il problema Hamas è fiorito all’interno delle logiche di prevalenza tra sciiti e sunniti (di cui Hamas era ed è l’unica sunnita ad essere supportata da sciiti come l’Iran).
La situazione si sta evolvendo.
Un po’ troppo tardi, ma meglio tardi che mai.

Avvocato, saggista, già vice presidente coord. della Commissione Giustizia del Ministero dello Sviluppo Economico.
Delegato italiano (under 40) al G20 Amburgo 2022 industria, imprese e sviluppo economico organizzato da compagini industriali/imprese dei Paesi partecipanti con Ministero economia tedesco.
Docente aggiunto a.c. in Diritto tributario dell’impresa e Diritto processuale tributario – Dipartimento Economia, Management, Istituzioni presso l’Università degli studi di Napoli Federico II.
Componente di cattedra in “Diritto e spazio pubblico” – Facoltà di Scienze Politiche presso Università degli studi internazionali di Roma.
Componente del tavolo di esperti per gli studi sul “reddito universale” – Dipartimento di Scienze Politiche Università internazionale per la Pace dell’ONU (sede di Roma).
Direttore del Dipartimento di studi politici, costituzionali e tributari – Università Federiciana popolare.
Consigliere della “Commissione Etica ed Affari Legali” in seno al Comitato tecnico legale della Federazione Italiana E-Sports.
Componente del comitato scientifico della rivista @Filodiritto per l’area “socio-politica”.
Founder di @COLTURAZIONE
Pubblicazioni principali:
– “Opere edilizie su suolo privato e suolo pubblico. Sanzioni penali e profili costituzionali” (Altalex editore, 2016);
– “I sistemi elettorali in Italia: profili evolutivi e critici” (Pubblicazioni Italiane, 2018 – testo in collettanea);
– “L’inedito politico costituzionale del contratto di governo” (Aracne editrice, 2019);
– “Dal contratto di governo al governo da contatto” (Aracne editrice, 2020);
– “Nessuno può definirci. A futura memoria (il tempo del coraggio). Analisi e riflessioni giuridiche sul D.d.l. Zan” (Aracne editrice, 2021 – testo coautoriale);
– “Amore e Politica. Discorso sulla Costituzione e sulla Dignità dell’Uomo” (Aracne editrice, 2021);
– “Draghi Vademecum. La fine del governo da contatto. Le sfide del Paese tra dinamiche politiche e districamenti sul fronte costituzionale” (Aracne editrice, 2022).
Ultima ricerca scientifica – “La guerra nella Costituzione ucraina” – pubblicata su Alexis del GEODI (Centro di ricerca di Geopolitica e Diritto Comparato dell’Università degli studi internazionali di Roma).
Scrive in borderò per Italia Oggi e La Ragione ed è autore su La Voce di New York (columnist), Il Riformista, Affari italiani (editoriali), Formiche, Il Sole 24 Ore, Filodiritto (curatore della rubrica Mondovisione), Cercasi un Fine e sul blog di Fondazione Luigi Einaudi.